Nel granaio dei ricordi

Due giovani donne, belle, tenaci e dal cuore grande. Due piccole storie di vita, che si intrecciano con la grande Storia. Lo sfondo è quello della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, fino agli anni Sessanta, a cavallo tra la Lombardia e la Sicilia. Tanina è un'insegnante messinese, al primo incarico in una scuola sperimentale di Busto Arsizio. Vive con entusiasmo la nuova didattica in aperta campagna voluta dal regime, ma, dopo solo un anno, è costretta a rientrare nell'Isola e, in groppa a un mulo, finisce nell'entroterra siciliano. Luisa è un'ostetrica milanese. Dopo un amore senza speranze, decide di dare una svolta alla sua vita. Diventa la "signora levatrice", in una sede disagiata del profondo Sud, un altro mondo, tutto da scoprire e col quale, ben presto, dovrà fare i conti. Le due storie, a un certo punto, si incontrano in un paesello a forma di amaca adagiato sui Nebrodi, un microcosmo animato da personaggi di verghiana memoria, come le comari dalla lingua lunga e don Giuseppe dalla schiena dritta. Sul dispiegarsi degli eventi, fa capolino l'io errante dell'autrice: dapprima si riserva un cantuccio e poi irrompe, attingendo sempre più dal .