La parola del Buddha - 2: Digha Nikaya - 2

Questo secondo libro del Dīgha Nikāya, la Raccolta dei lunghi discorsi del Buddha, raccoglie 17 sutte che, in questo caso, non corrispondono alla parola del Buddha stesso, ma sono composizioni successive che hanno finito per essere incorporate come raccolta canonica. Il discorso più importante di questo libro è il Mahasatipatthana, il Grande discorso sui fondamenti della pratica. Le sutte DN 18, DN 19, DN 20, DN 21, DN 23 sono sutte false. Sono contrassegnate da un doppio asterisco (**). I temi ricorrenti nelle false sutte con la giustificazione della misoginia, come, ad esempio, spiega che si deve rinunciare alla femminilità per rinascere come uomo: "Ho perso il mio attaccamento alla femminilità e ho sviluppato la mascolinità". Ma guardate come mi sono trasformata! Ero una donna e vivevo una vita banale. Ma ora sono nato di nuovo come uomo e io vivo nella gloria celeste tra i devoti! Un altro tema ricorrente è la mitomania con cui si cerca di incasellare il Buddha facendolo passare per un principe... in una repubblica. O che avesse i 32 segni del grande uomo che lo renderebbero un fenomeno da circo. E non manca un'enumerazione di cose buone e cattive simile a una lista di comandamenti, che termina con una sorta di incantesimo di protezione. Come i precedenti, e a causa della loro lunghezza, non si tratta di discorsi pronunciati dal Buddha. In questo caso, si tratta di lunghe sutte concepite per sostenere l'opera missionaria dei bhikkhus presso un pubblico estraneo agli Insegnamenti. Oltre a queste due sutte, spicca il DN 24: A proposito di Pāṭikaputta, un divertente racconto di scherno su uno sciocco. DN 28: Ispirare fiducia, è un'enumerazione di quanto il Buddha spieghi bene l'insegnamento e la sua superiorità rispetto agli altri. DN 29: Un discorso impressionante, continua su questa linea. Di particolare rilievo sono gli ultimi due sutta, Convocazione dei Saṅgha e Superiore a dieci, che sono enumerazioni molto utili per memorizzare i punti principali della dottrina. Il Mahasatipatthana e gli ultimi due sutta valgono da soli questo libro.