"I ragazzi della rivoluzione" è un romanzo a sfondo storico. Teatro della scena è la Polonia: inizialmente quella della Seconda Guerra Mondiale, quella della shoah, del ghetto di Varsavia, dei campi di sterminio, poi quella filosovietica del Patto di Varsavia, la Polonia satellite di Mosca, succube delle malefatte del Generale Jaruzelski. È la storia di una ricca famiglia di commercianti (gioielli), che vanta nobili origini prussiane, da sempre residente a Danzica. Il periodo storico parte quindi dal 1939 e si estende fino alla nascita del Sindacato "Solidarnosc", coinvolgendo quattro generazioni. La prima è caratterizzata dal patriottismo di Martin Hofmann. La seconda da Agnes Hofmann, figlia di Martin e della bella Ania. Agnes è una ragazza dalla personalità molto forte. A sedici anni si avventa senza esitare contro un ufficiale nazista che cerca di violentare sua madre. Siamo agli inizi della guerra. L'ufficiale, che aveva il vizio di abusare delle belle ragazze polacche, verrà ucciso qualche tempo dopo da Martin Hofmann. La drammaticità della guerra è evidenziata dalla shoah e dai ghetti in cui erano costretti gli ebrei prima di venire portati nei campi di sterminio di Auschwitz e di Treblinka. Nella gioielleria di Martin è impiegata Ewa, una ragazza esperta del taglio, capace di dare a qualsiasi tipo di pietra la forma desiderata. Ewa si presenta un giorno coraggiosamente al comando dei nazisti per chiedere la grazia per suo padre, arrestato e deportato nel campo di Treblinka. La ragazza viene chiusa in una stanza e violentata ripetutamente da due soldati. Da questa violenza nascerà poi Halina, la bellissima gioielliera di Danzica, è il 1942. La terza generazione evidenzia il grande amore fra Halina e Bartosz, l'unico figlio di Agnes. Bartosz verrà ucciso dalla polizia polacca all'età di 24 anni. Lascia Halina e il piccolo Roman. Questo, la quarta generazione, ha la saggezza di suo padre, la bellezza e la determinazione di sua madre, la forza di Agnes e la nobiltà di Martin Hofmann.