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Garibaldi a Sparanise: Fine dell'impresa dei Mille sotto il portico di una chiesetta.
Garibaldi a Sparanise: Fine dell'impresa dei Mille sotto il portico di una chiesetta.

Garibaldi a Sparanise: Fine dell'impresa dei Mille sotto il portico di una chiesetta.

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Correva l'anno 2010 quando la Repubblica Italiana promosse - per l'intero anno - le celebrazioni per il 150° anniversario dell'unità di Italia che si sarebbe concluso poi nel mese di marzo del 2011. A presiedere il comitato vi era Giuliano Amato, già presidente del Consiglio. L'amministrazione comunale dell'epoca di Sparanise colse l'occasione per ricordare e ricostruire con precisione un evento storico che aveva visto la cittadina di Sparanise come protagonista. Il giorno stesso dello storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, avvenuto il 26 ottobre 1860 nei presso di Teano, Garibaldi subito dopo aver incontrato il Re, non volle seguirlo a colazione a Teano, ma preferì recarsi a Sparanise dove mangiò pane e cacio nel portico d'una chiesetta, individuata, con certezza, nella chiesetta di San Vitaliano. Dal quel convegno sono passati ormai 11 anni, il libro diffuso dal Comune di Sparanise ormai è introvabile ed allora l'autore ha pensato bene di riprendere quanto scritto in quella occasione per documentare l'arrivo a Sparanise di Garibaldi proprio subito dopo aver incontrato Vittorio Emanuele. L'evento documentato storicamente è uno di quelli che ha visto protagonista la cittadina dell'agro caleno. Ancora oggi non si sa con certezza perché Garibaldi scelse di venire a Sparanise evitando di fare colazione con il re, nel testo del 2010 l'autore proponeva l'ipotesi che il luogo fosse stato scelto dal condottiero per motivi militari, anche per la presenza di una fabbrica militare borbonica di armi bianche. Il testo proposto è un edizione aggiornata, riveduta e corretta scritta con fine divulgativo e tuttavia tenendo a mente le fonti storiche consultate. L'autore ha allargato il perimetro della ricerca storica inquadrando il contesto esistente al momento della partenza di Garibaldi da Quarto ed infine ha evidenziato ulteriori circostanze relative alla scelta di Sparanise come luogo dove passare la giornata e la notte proprio dopo aver incontrato Vittorio Emanuele, ponendo definitivamente fine all'impresa dei mille. Prima di questa ripubblicazione l'autore si era occupato di documentare la vita ed il culto del Santo Patrono di Sparanise, San Vitaliano (con il libro Il Calice di San Vitaliano). Curiosamente Garibaldi volle recarsi a consumare l'umile colazione proprio sotto il portico della chiesetta di San Vitaliano. La stessa chiesetta costruita nell'anno 1000 dall'abate Roffredo del monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno, abbazia fondata per volontà di Carlo Magno. La chiesetta intorno al quale è nata l'odierna cittadina di Sparanise. In quello stesso luogo, qualche anno dopo, arrivò, attraverso la stazione ferroviaria costruita proprio di fronte alla chiesetta e che era già attiva quando giunse Garibaldi a Sparanise, anche Giuseppe Mazzini. Successivamente di fronte alla chiesetta nacque Corrado Graziadei, primo ed unico deputato al parlamento nazionale repubblicano dell'agro caleno, che era tra i fondatori del partito comunista in Terra di Lavoro. Negli anni 30 del 900 venne ospite di Graziadei in questi luoghi, sempre all'ombra della chiesetta, Antonio Gramsci poco prima di cadere prigioniero del fascismo. Per molti decenni la piazza della chiesetta si chiamava appunto piazzetta Gramsci. Nell'immediato dopoguerra ospite dello stesso palazzo di Graziadei fu anche un giovane Giorgio Napolitano, poi divenuto Presidente della Repubblica. La scelta editoriale è caduta proprio sullo strumento letterario del pamphlet, dove, soprattutto, nella prima parte l'autore illustra le ragioni storiche dell'inevitabilità dell'invasione del regno delle Due Sicilie e l'inadeguatezza del governo e dei sovrani borbonici a comprendere gli accadimenti in corso a livello internazionale.
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